Lilith, la prima donna. Non riconosciuta dalla Bibbia

(ritoccato il 16/09/2023)

La Prima Compagna di Adamo – Demonologia – Storia e Mitologia Illustrate

Video racconto della figura mitologica di Lilith, la “prima” donna, nata dalla stessa terra usata per creare Adamo, e non dalla sua costola. Diventata, secondo una stupida narrazione dominante, il simbolo del femminismo, ma in modo piuttosto triste, essendo, come vedremo fra poco, un personaggio demoniaco e infido, il che la dice lunga su chi spinge tale idea. Si sarebbe potuto scegliere un altro simbolo. Infatti, guarda caso, treccani.it dice che «gli studiosi moderni ritengono che l’origine [del nome Lilith] sia nel sumerico Lulu che significa libertinaggio». Se ne deduce, che chi promuoveva, e promuove tuttora, l’informazione e la cultura, a partire dall”800, ritenesse l’emancipazione femminile equivalente al libertinaggio. Dubito seriamente dell’autentico interesse per i diritti femminili. Le donne non hanno bisogno di questo. Nel novero di tali “opinabili” promotori, rientra in modo evidente il sito Treccani.it, nell’articolo a questo link, che sostiene, senza il minimo imbarazzo, che il maschilismo e il patriarcato della società moderna si risolverebbero prendendo come modello femminino un demone che rapisce e divora bambini, nella fattispecie la Lilith di cui parliamo.

Fonti e riferimenti alla figura di Lilith

Lilith non è riconosciuta dalla Bibbia, oppure, secondo alcuni, lo è stata solo dopo il Concilio di Nicea del 325, voluto dall’imperatore Costantino I, in cui furono stabiliti quali libri inserire nel canone biblico e quali no.
In realtà, anche nella versione cattolica attuale del Genesi, ci sono almeno 3 passi che avallerebbero l’esistenza di Lilith, risultando altrimenti incomprensibili.
Inizialmente Dio crea contemporaneamente sia l’uomo che la donna, ed entrambi dalla polvere:
«E Dio creò l’uomo a sua somiglianza: a somiglianza di Dio lo creò: lo creò maschio, e femmina.»
(Genesi 1,27, Bibbia vers.Martini)

Successivamente, Dio crea una seconda donna, traendola da una costola di Adamo:
«Mandò adunque il Signore Dio ad Adamo un profondo sonno; e mentre egli era addormentato, gli tolse una delle sue costole, e mise in luogo di essa della carne. 22 E della costola, che avea tolto da Adamo, ne fabbricò il Signore Dio una donna: e menolla ad Adamo.»
(Genesi 2,21-22, Bibbia vers.Martini)

Adamo dice che stavolta è uguale a lui, quindi prima non lo era:
«E Adamo disse: Questo adesso osso delle mie ossa, e carne della mia carne, ella dall’uomo avrà il nome, perocché è stata tratta dall’uomo»
(Genesi 2,25, Bibbia vers.Martini)

Sembra che i riferimenti a Lilith fossero tramandati oralmente e poi raccolti nel libro Genesi ebraico, in Versione Jahvista, ma che siano stati cancellati imperfettamente nella successiva Versione dei Sacerdoti, dove sopravvivono solo tracce mutamente contraddittorie, per poi essere eliminati in maniera più profonda, nella versione cattolica, che ha tralasciato le tracce precedentemente mostrate.
Tuttavia, sopravvive anche un riferimento esplicito a Lilith, nella Bibbia cattolica, ma non nel Genesi, bensì nel cap. 34 di Isaia, dove viene chiamata Lamia, una parola che la versione CEI del 1974 traduce, invece, con “civette”:

«E la possederanno l’onocrotalo e il riccio: l’ibis e il corvo vi avranno stanza: sarà tesa sopra di essa la corda, affine di ridurla al niente, e il livello per desolarla. I suoi nobili non vi saranno più: essi chiederanno piuttosto un re; e tutti i suoi prìncipi saranno annientati. E nei suoi palazzi nasceranno spine e ortiche, e nelle sue fortezze rovi; e sarà un covile di dragoni, e un luogo di pastura degli struzzi. E ivi si incontreranno demoni con onocentauri, e i satiri grideranno l’uno all’altro: ivi s’accovacciò la lamia, e vi trovò riposo. Il riccio vi fece la sua tana, e vi allevò i suoi nati, e scavò tutto all’intorno, e li nutrì alla sua ombra: e i milvi l’un l’altro vi sono riuniti.»
(Is 34,11-15, Bibbia vers. Martini-Sales. Grassetto mio)

Ci sono altri riferimenti a Lilith nella mitologia babilonese, nel Talmud, in alcuni frammenti dei manoscritti non biblici di Qumran, e ancora in vari altri testi. Wikipedia nel elenca parecchi. Sono numerosi anche i richiami nella moderna letteratura e arte profana. Più sotto, infatti, vedremo anche una canzone di Max Gazzè.

Da treccani.it traggo:

Nella religione mesopotamica, Lilith, è un demone femminile portatore di sciagure e morte, legata al vento e alla tempesta e alcune trascrizioni che accennano a questo culto sembrerebbero risalire al III millennio a. C. Nella religione ebraica, invece, Lilith è la prima moglie di Adamo che si rifugia nel Mar Rosso per fuggire dal marito. Lilith, infatti, essendo stata creata da Dio dalla polvere, come Adamo, pretendeva di averne anche gli stessi diritti, che, però, le furono negati. Per questo suo gesto di ribellione viene associata a un demone notturno, che spesso compare nella forma di una civetta, e capace di danneggiare i bambini maschi. Tuttavia, alla fine dell’Ottocento, durante l’emancipazione femminile, Lilith diventa simbolo della libertà delle donne.

(Fonte: www.treccani.it)

Lilith,la civetta dei poteri immondi nella cabala
Lilith, la civetta dei poteri immondi nella cabala. Questa immagine raffigura il Rilievo Burney, che Wikipedia dice “risalire al II sec. a.C., e di fattura paleobabilonese”. Tuttavia non è sicuro che sia davvero Lilith. Sulla testa ha un cono formato da 4 serpenti, mentre i piedi sono artigli di avvoltoio. Nelle mani stringe due glifi del segno astrologico della Bilancia.

Decisa a non sottomettersi ad Adamo, abbandonò il Paradiso Terrestre, per poi vendicarsi, quando Dio creò una seconda donna dalla costola di Adamo, Eva. Secondo la storia, Lilith assunse la forma di serpente per tentare Eva ed Adamo, in modo da far uscire anche loro dal Paradiso Terrestre.
Un altro racconto secondo cui sarebbe stata la prima moglie di Adamo si trova del testo dell’Alfabeto di ben Siracide, un libro medievale anonimo (VIII oppure X sec.d.C.), di genere satirico. In tale libro, Ben Sira, rispondendo ad una domanda del re Nabucodonosor II, parla di questa donna ribelle, e che è presente non solo nella tradizione ebraica, ma anche in quella babilonese, sumera ed assira. Quindi è difficile che sia un personaggio del tutto immaginario. A volte è associata ad uno dei quattro aspetti della dea lunare, generalmente in astrologia, dove viene chiamata “Luna nera” (Luna Nuova) e dove rappresenta pulsioni inconsce pulsioni inconsce legate alla passionalità: al modo di attrarre un uomo (nel tema natale di una donna) o alle caratteristiche della donna desiderata (nel tema natale di un uomo).

La grande rifiutante

Lilith viene chiamata anche “la grande rifiutante”, ribellandosi ai piani di Dio e rifiutando ben tre arcangeli. In questo modo, simbolicamente diventa raffigurazione de “la madre dei demoni”, ed in astrologia è comunque connessa con l’oscurità e il demoniaco. Dopo tale ribellione, Dio la esiliò nel regno delle ombre, Edom. Quando Lilith fuggì dal Paradiso Terrestre, per rifugiarsi nel Mar Rosso, si unì sessualmente con il demone Asmodai, generando un’intera stirpe di demoni, che vanno sotto il nome di Lilim.

Max Gazzè, cantante e musicista di musica leggera, ha dedicato una canzone a Lilith, nell’album “Sotto Casa” (2013). Max Gazzè ha manifestato più volte la sua eresia rispetto al cristianesimo, promuovendo ripetutamente principi gnostici (la madre di tutte le eresie) espliciti o celati, nelle sue canzoni. Ad esempio il tentativo di annullare il legame spirituale fra Dio e l’uomo, diffondendo la stessa posizione del massone Mauro Biglino, Zecharia Sitchin e Laura Fezia, secondo cui l’essere umano sarebbe stato creato da “alieni”, siccome la scimmiesca teoria dell’evoluzionismo darwiniano risultava, ormai, improponibile per eccessive contraddizioni, e sostenere il materialismo richiedeva un rimpiazzo. Questi autori sono tutti nemici del cristianesimo, alla pari di qualsiasi massone e seguaci di teosofia, antroposofia, martinismo, riti egiziani, rosacruciani, ecc. Sono attivamente impegnati a stornare fedeli con i metodi e il ruolo a loro assegnato, approfittando dei tiepidi e dei dubbiosi, usando confusione, inganni, equivoci e la diffusione di notizie completamente false, che potrebbero essere facilmente confutate con un attento studio. Questi stessi autori sono anche sostenitori del progetto globalista della depopolazione.
Fatte queste premesse e circonstanziazioni, il testo di tale canzone, concorda con la rappresentazione di Lilith precedentemente accennata, come si vede qui sotto:

“L’Amore Di Lilith”, 2013, di Max Gazzè:

Essere infìdo della notte
il più antico seme
di donna creata
la prima che fu ripudiata
sono il grido
che viene alle civette
in bocca, fessura corrotta
e labbra nere come pece
ho i denti filiere di luce
e gli occhi due lenti di fuoco
non volli, perfido Giove, il tuo viscido Adamo giacendogli sotto (l’amore di Lilith)

il mio cuore, capisci, è più libero, estremo, supremo, perfetto (l’amore di Lilith)

signora devota dell’aria
una remota, cattiva, ribelle madre di certa lussuria
in cerca di maschi nelle culle
ho amato creature viziose
demoni astrali in acque chiusi
e i miei sono figli con le ali
vampiri crudeli e maligni

non volli, perfido Giove, il tuo viscido Adamo giacendogli sotto (l’amore di Lilith)

il mio cuore, capisci, è più libero, estremo, supremo, perfetto (l’amore di Lilith)

ammiralo attento il mio nudo dipinto
il seno di perle sodo
e intorno alle gambe un grande serpente si crea
la coda che serve da fallo
nel caso la dea mi richieda di farlo

Eva, tu fragile amante
l’avrai capito solo dopo
che fosti la prima di tante
(l’amore di Lilith)
di tante… (l’amore di Lilith)

Senza che ci sia nessuna connessione con la musica leggera, ricordo altri due richiami a Lilith.
Infatti, a questo link potete trovare una poesia che lo scrittore ebreo Primo Levi dedicò alla misteriosa prima moglie di Adamo, e al suo nefasto potere di far morire i bimbi appena nati.
Il secondo richiamo è nella notte di Valpurga del Faust di Goethe:

«FAUST: ma quella chi è?
MEFISTOFELE: quella è Lilith
FAUST: Chi?
MEFISTOFELE: La prima moglie di Adamo,

Sta in guardia dai suoi bei capelli
Da quello splendore che solo la veste.
Fai che abbia avvinto un giovane con quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci.»

 

Video tratto dal canale Youtube Storia e Mitologia Illustrate.

Bibliografia generica su Lilith:

Eva o Lilith? Identità femminile nella società (post)-patriarcale di Flaminia Nucci (Roma, Alpes Italia s.r.l, 2015),
Lilith, la luna nera di Roberto Sicuteri (Astrolabio, Roma, 1980)
Lilith di Salvator Gotta (Baldini & Castoldi-editori, Milano, 1943).
Federico Capone, Luna Nera – Lilith, 3ª ed., Torino, edizioni F. Capone, 2013 [1994], ISBN 88-89778-16-4.
Jeremy Naydler e Luciana Pugliese, Il Tempio del Cosmo. Religione, magia e miti nell’Antico Egitto, Vicenza, ed. Neri Pozza, 1997, ISBN 88-7305-600-8.
Renzo Baldini, Trattato tecnico di astrologia, Hoepli, 2013, p. 195, ISBN 978-88-203-5803-7.
Mauro D’Angelo, Lilith la Dea Nera, Torino, edizioni “All’Insegna di Ishtar”.
Fulvio Rendhell, Lilith la Sposa di Satana nell’Alta Magia, Padova, Mastrogiacomo-Images 70, 1982
Mauro D’Angelo, Lilith, ed. Atmosfera 2013.

La migliore protesta contro finanza, politica e sanità, è ritirare contanti dal conto corrente, anche piccole somme. Una protesta pacifica, poco impegnativa, ma potentissima. Contanti da convertire in beni sicuri. Chi è povero può diffondere l’iniziativa.
Video e immagini in questo articolo sono tratti da Internet e/o dagli articoli citati o linkati, e appartengono ai rispettivi proprietari. Photo & video credits: video and images in this article are taken from Internet and/or from the articles cited or linked, and belong to their respective owners.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *