Infermiere si sfoga su retroscena del covid, pubblicamente
Sono quello che si metteva le buste in testa e intorno alle scarpe. Ci hanno fatto entrare nelle case di persone che avevano semplici dispnee, facendoci comportare come comparse di una recita senza retribuzione”
Ogni anno abbiamo il picco influenzale. Ogni anno, gli ospedali, per colpa di chi “ha mangiato prima”, sono al collasso. Continuo a svolgere professionalmente il mio lavoro ma solo per la salute del paziente
Se ancora mi vesto, mi metto la mascherina e mantengo un basso profilo è solo per riguardo al paziente. Quando un paziente arriva al pronto soccorso, indipendentemente dalla vera patologia, viene automaticamente etichettato da malato di covid. Perfino se arriva uno con la diarrea o con una dispnea o con sintomi cardiaci.
Il virus c’è e nessuno lo nega, io ho visto i malati veri. A febbraio 2020 ho avuto paura, ho visto pazienti morire in poche ore. Ma a marzo già iniziavo ad avere i primi dubbi: perché non eseguire le autopsie, che sono la base della medicina legale? Dove sono i magistrati?