IL PIU’ CARO DIVORZIO DELLA STORIA: BANCA D’ITALIA E TESORO (1981)
L’Italia non solo si è mutilata abdicando il potere proprio di stampare moneta, ma si è sottratta un’altro importante interesse nazionale, ovvero, l’acquisto illimitato dei titoli di stato da parte della nostra banca centrale.
Colpevoli di questo scempio sono, l’allora ministro del tesoro, Beniamino Andreatta, e l’allora governatore della Banca D’Italia, Carlo Azeglio Ciampi.

Dobbiamo ringraziare loro, se il nostro debito pubblico ha avuto una crescita esponenziale, la conseguenza di ciò infatti è stata nefasta, il debito passò, in dieci anni, dal 58% del PIL al 120%.
Da questo momento la Banca d’Italia non è stata più tenuta a sostenere il debito italiano, acquistando le obbligazioni che lo Stato non riusciva a vendere, e stampando moneta in proprio senza incrementare il debito pubblico.
Quel che è stato deciso, possiamo affermare, che è stato un vero e proprio attentato all’indipendenza ed alla sovranità nazionale.
Non potendo più acquistare illimitatamente i titoli di stato, ovviamente, l’alternativa era quella di finanziarsi sui mercati, e proprio questo fu che fece lievitare il nostro debito, poiché, il costo era nettamente superiore a quanto avveniva attraverso la Banca D’Italia.
Andreatta, dieci anni dopo, provò a discolparsi attribuendo tale scelta all’evento del secondo shock petrolifero ed alla conseguente spinta inflattiva.
Ma la sua spiegazione non basta a convincere della necessità di cambiamento di un pilastro della salute del paese.
Questo aumentò a dismisura il debito pubblico, che causò, a sua volta un’ulteriore sofferenza finanziaria, imposta dal trattato di Maastricht del 1992. Infatti quest’ultimo impose all’Italia di rinunciare al controllo sulla Lira e ad adottare l’Euro, gestito da terzi.
Col senno di poi, possiamo dire che questo era la realizzazione di un altro passo dell’Agenda Globale che prevedeva un progressivo svuotamento e smantellamento istituzionale dell’Italia, e la depredazione di tutte le sue ricchezze da parte di stranieri. Attualmente la Banca D’Italia non è un ente pubblico, ma appartiene ad un insieme di banche private, assicurazioni, fondazioni e istituti: gli stessi soggetti che dovrebbero essere controllati dalla banca stessa! La Banca d’Italia è controllata sostanzialmente dalla BCE.
Basato sull’articolo di scenarieconomici.it intitolato “Banca d’Italia-Tesoro: il divorzio più caro della storia d’Italia di Ilaria BIFARINI e PALMA (da LA VERITA’)” e sull’articolo di contropiano.org, “Di chi è la Banca D’Italia?
Guarda anche il video di Byoblu in proposito:
La migliore protesta contro finanza, politica e sanità, è ritirare soldi dal conto corrente
Per ogni euro ritirato, la banca perde in media 30€. È una protesta pacifica, poco impegnativa, ma potentissima. Basta ritirare anche una piccola somma. I soldi vanno prelevati in contanti o convertiti in beni di rifugio. Chi è povero può comunque diffondere l’iniziativa.
Leggi l’annuncio e scarica la locandina della protesta.
Blackrock, Vanguard, State Street e Wellington: potere mondiale
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