European Media Freedom Act: controllo totale del giornalismo

L’EUROPEAN MEDIA FREEDOM ACT: IL CONTROLLO TOTALE DEL GIORNALISMO

[Seguito dalle denunce della manipolazione informativa di Wikipedia, diffuse dal suo stesso cofondatore, Sanger]
 

Tratto dal canale Der Einzige: https://t.me/controinformo_it/26837

Con questa nuova direttiva UE si è raggiunto un livello di bipensiero mai toccato prima, poiché secondo l’UE la sorveglianza è libertà.

1) PRESENTAZIONE FUORVIANTE

Nella bozza del 2022, quando iniziarono a concepire questa regolamentazione, scrivevano che serviva per proteggere i giornalisti dagli abusi dei governi e che sarebbe servita per garantire una maggiore libertà di espressione e consentirgli senza ripercussioni di parlare male delle malefatte dei pezzi grossi. Si parla anche di focalizzarsi sul garantire l’indipendenza e il pluralismo editoriale, rafforzando anche la difesa per i diritti umani e impedendo le persecuzioni politiche o fatte attraverso il sistema legale nei confronti di giornalisti che espongono scandali di governi e multinazionali. Questa bozza però è una totale presa in giro. Diversi giornali (1,   2,   3,   4,   5) si sono resi conto di un cambio di rotta repentino perché nella bozza pubblicata a giugno 2023 i toni sono completamente cambiati e si autorizza addirittura a spiare i giornalisti con dei virus informatici per ragioni di tutela della sicurezza nazionale. Questa modifica è stata voluta dalla Francia che ha appena approvato essa stessa una legge che consente di spiare i cittadini con i microfoni e le webcam dei dispositivi informatici, così come anche le perquisizioni notturne, assegnando ancora una volta a questo Paese il ruolo di apripista nel totalitarismo, ricordiamoci infatti che fu per primo la Francia a usare il green pass per vietare l’accesso ai locali.

2) CONTROLLO TOTALE DI GIORNALI E GIORNALISTI

Ma si tratta di molto di più di questo. La bozza ufficiale, che potete leggere cliccando qui, o scaricarla da questo sito, si propone di controllare ogni aspetto della vita dei giornalisti.

L’articolo 4,2a (pp.61-62) sostiene che i governi in presenza di un interesse pubblico e in accordo con una legge nazionale possono:
a) obbligare i giornalisti a rivelare l’identità delle loro fonti;
b) perquisire, detenere e sorvegliare i media services provider, lo staff editoriale o qualsiasi persona che possa identificare le fonti giornalistiche;
c) introdurre spyware non solo nei giornalisti, ma in chiunque sia in contatto con i media e i giornalisti stessi e possa essere utilizzato per ottenere una fonte giornalistica.

L’articolo 5,3 (pp.63) stabilisce che gli stati devono garantire fondi pubblici ai media in base a quanto soddisfino l’interesse pubblico, e questo significa che i giornali mainstream che fanno propaganda di regime riceveranno sempre più finanziamenti rispetto ad un giornale che non lo fa, e questo di per sé è un incentivo per i giornali ad adeguarsi.

Dall’articolo 21 fino al 25 (pp. 85-91) si propone di fare un’analisi del mercato per valutarne la concentrazione, cioè fino a quanto un determinato settore è dominato da pochi, con l’obiettivo di ridurre la concentrazione di mercato e favorire il pluralismo. Il problema è che queste stesse analisi verranno usate per valutare la presenza di “manipolazione dell’informazione” da parte di stati stranieri, e sarà facilissimo bollare la controinformazione, come è già stato fatto (1,   2), come una psyop del governo russo.

Gli articoli saranno fatti rispettare da una commissione sovranazionale chiamata Board che nell’articolo 18 (pp.81) è incaricata di intrattenere un “dialogo strutturale” con le principali piattaforme online affinché blocchino la “disinformazione”, cioè l’attività della controinformazione.

CONCLUSIONI

Questo media freedom act è solo l’ennesimo tassello del puzzle di una serie di leggi e conferenze a cui ormai assistiamo da un anno e che riguardano non solo l’Europa, ma tutto il mondo (1,   2,   3,   4,   5,   6,   7) L’obiettivo è sfruttare la passività e l’essere esauste delle persone per completare l’opera di quanto hanno iniziato con la farsa pandemica e normalizzare l’uso della sorveglianza sulla popolazione, rendendo legale e poter fare alla luce del sole ciò che hanno sempre fatto, ma a riparo dall’opinione pubblica.


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Wikipedia: Il complemento della censura è la manipolazione

Giusto per la cronaca, a proposito della manipolazione della verità. Il cofondatore di Wikipedia Lawrence Mark Sanger, intervistato da Glenn Greenwald, denuncia alterazione e manipolazione dei fatti da parte dell’Intelligence USA (povero angioletto!). Solo che lo fa come se la colpa fosse di un partito politico (la sinistra americana), confermando l’errata percezione che il potere si fermi o si origini al livello della politica votata dai cittadini. Sapevano già tutti che Wikipedia falsificasse i fatti, a cominciare dagli annunci a sostegno della massoneria che Youtube traeva e linkava dalle pagine di Wikipedia.
Glenn Greenwald è il giornalista che fece da intermediario con Edward Snowden, che rivelò al mondo intero la sorveglianza di massa tramite tecnologia informatica, telefoni, email, internet, ecc.
Ecco alcuni link sulla rivelazione di Sanger su Wikipedia:

money.it/l-intelligence-americana-controlla-wikipedia-da-oltre-un-decennio-le-rivelazioni-del-cofondatore-larry-sanger

visionetv.it/la-trappola-di-wikipedia-lintelligence-americana-controlla-wikipedia/

visionetv.it/cofondatore-di-wikipedia-rinnega-il-progetto-e-accusa-fa-propaganda-e-altera-le-fonti/

theepochtimes.com/epochtv/wikipedia-co-founder-larry-sanger-why-wikipedia-has-failed-and-what-to-do-about-it-4016965

theepochtimes.com/wikipedia-co-founder-criticizes-site-says-it-has-slid-into-leftist-propaganda_4022565.html

Il cofondatore di Wikipedia, Mark Sanger intervistato da Larry Greenwald
Il cofondatore di Wikipedia, Lawrence Mark Sanger intervistato da Glenn Greenwald
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