DNA antenna frattale in campi elettromagnetici (VIDEO e riassunti)

Un paio di video e di riassunti di articoli scientifici sul DNA visto come antenna (frattale) elettromagnetica, e sugli effetti elettromagnetici sulla salute. Troverete info e link agli articoli originali. Parleremo di:

● Effetti sul DNA dei numerosi campi elettromagnetici da cui siamo invasi, 5G e futuro 6G.
● Uno dei più grandi ed eclettici studiosi in Italia e nel mondo: Livio Giuliani (video).
● La posizione dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’OMS sui campi elettromagnetici.
● L’innalzamento di un miliardo di miliardi di volte dell’irradiazione da onde elettromagnetiche (The Lancet).

Nozioni scientifiche

Lo spettro elettromagnetico è diviso in due grandi classi, radiazioni non ionizzanti e radiazioni ionizzanti, ciascuna suddivisa in diverse gamme di frequenza.
Nella gamma non ionizzante, la frequenza estremamente bassa (ELF), la lunghezza d’onda della radiazione può essere di molti chilometri, quindi tutto è nel campo vicino [”near field”] della sorgente e i campi elettrico e magnetico possono essere misurati separatamente. Nella gamma non ionizzante, la RF o radiofrequenza, usata per le comunicazioni, dove le lunghezze d’onda sono molto più brevi e possono arrivare anche a pochi centimetri, il campo vicino è molto prossimo alla sorgente e l’esposizione è a un campo elettromagnetico combinato. Ad esempio, la lunghezza d’onda corrispondente a una frequenza RF di 1 GHz è di 3 cm. Per questo motivo, l’esposizione a una linea elettrica, cioè ELF, è molto diversa dall’esposizione alle radiazioni di un telefono cellulare, dove la testa si trova nel campo vicino della radiazione. Tuttavia, le somiglianze negli effetti biologici indicano che queste distinzioni potrebbero non essere così importanti per le interazioni con le cellule viventi.

Differenza fra radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
Differenza fra radiazioni ionizzanti e non ionizzanti

 

Il DNA è un’antenna frattale in campi elettromagnetici (2011)

Autori: Martin Blank & Reba Goodman (2011), “DNA is a fractal antenna in electromagnetic fields”, International Journal of Radiation Biology, 87:4, 409-415, DOI: 10.3109/09553002.2011.538130
Articolo originale (a pagamento): https://dx.doi.org/10.3109/09553002.2011.538130

Scopo dello studio: esaminare le risposte dell’acido desossiribonucleico (DNA) ai campi elettromagnetici (EMF) in diverse gamme di frequenza e caratterizzare le proprietà del DNA come antenna.

Materiali e metodi: abbiamo esaminato i rapporti pubblicati sull’aumento dei livelli di proteine da stress e sulle rotture del filamento del DNA a causa delle interazioni dei campi elettromagnetici, entrambi indicativi di danni al DNA. Abbiamo anche considerato le proprietà dell’antenna come la conduzione elettronica all’interno del DNA e la sua struttura compatta nel nucleo.

Risultati: le interazioni dei campi elettromagnetici con il DNA sono simili su un intervallo di frequenze non ionizzanti, ad esempio intervalli di frequenze estremamente basse (ELF) e di radiofrequenze (RF). Ci sono effetti simili nella gamma ionizzante, ma le reazioni sono più complesse.

Conclusioni: L’ampia gamma di frequenze di interazione con EMF (Campi Elettromagnetici) è la caratteristica funzionale di un’antenna frattale e il DNA sembra possedere le due caratteristiche strutturali delle antenne frattali, conduzione elettronica e autosimmetria. Queste proprietà contribuiscono a una maggiore reattività del DNA con i campi elettromagnetici nell’ambiente e il danno al DNA potrebbe spiegare l’aumento dell’epidemiologia del cancro, nonché le variazioni del tasso di evoluzione chimica nella prima storia geologica.

Alcuni punti salienti dello studio (solo alcuni)

In questo studio sono evidenziati numerosi e complessi tipi di interazioni fra biologia ed onde elettromagnetiche, anche tramite analisi in vivo.
Le molte somiglianze nelle interazioni di EMF con DNA su un’ampia gamma di frequenze suggeriscono maggiore cautela nell’affrontare le questioni umane salute e sicurezza. Dovrebbe essere ovvio che la sicurezza gli standard nelle singole gamme di frequenza non è appropriata quando sono gli stessi processi biologici ad essere attivati attraverso lo spettro elettromagnetico. È l’esposizione totale che dovrebbe essere considerata, e gli standard di sicurezza dei campi elettromagnetici devono essere basati su tutte le risposte biologiche.
Infatti, abbiamo un disperato bisogno di uno standard di sicurezza su base biologica. L’attuale limite di esposizione a 100 mT ELF fissato dall’ICNIRP (Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti) è molto volte superiore a 0,4 mT dove un raddoppio di rischio di leucemia infantile è ampiamente riconosciuto. È stato inoltre evidenziato che il tasso di assorbimento specifico (SAR), lo standard termico ampiamente utilizzato per i campi elettromagnetici sicurezza, non riguarda affatto le soglie biologiche della risposta allo stress nelle gamme ELF e RF, e che la soglia per lo stesso processo biologico differisce di molti ordini di grandezza nei due intervalli (Blank e Goodman 2004).
[…] Il proliferare di telefoni cellulari, WiFi (tecnologia di comunicazione wireless), ecc. potrebbero portare a un grande aumento delle mutazioni in un lasso di tempo molto breve. Ci sono già state indicazioni che la proliferazione di RF dovuta all’uso del telefono cellulare potrebbe aver contribuito ad un aumento del cancro al cervello (Appendice 2 in Cardis 2010).
[…] Rapporti recenti di conta spermatica ridotta e qualità dello sperma associata all’uso dei telefoni cellulari (Agarwal et al. 2008, Li et al. 2009) suggeriscono che i campi elettromagnetici possono persino influenzare l’evoluzione, interferendo direttamente con la riproduzione. L’espansione delle nuove tecnologie basate sui campi elettromagnetici senza un’adeguata verifica delle risposte biologiche ha indicato la necessità di una migliore regolamentazione dell’ambiente (Bioinitiative Report 2007, Sage 2010) e l’esercizio di una maggiore precauzione prima di aumentare il carico di campi elettromagnetici della vita quotidiana in società moderna.

Spettro delle onde elettromagnetiche rispetto alla frequenza/lunghezza d'onda
Spettro delle onde elettromagnetiche rispetto alla frequenza/lunghezza d’onda

Campi elettromagnetici e salute: dosimetria basata sul DNA (2012)

“Electromagnetic fields and health: DNA-based dosimetry”
Autori: Martin Blank & Reba M. Goodman
Pubblicato su Taylor And Francis Online (tandfonline.com): 07 giugno 2012
https://doi.org/10.3109/15368378.2011.624662
Su PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22676645/

Abstract:

Proponiamo una misura biologica della radiazione EMF per sostituire il “tasso di assorbimento specifico” (SAR) basato sull’energia. Un’ampia gamma di frequenze EMF è stata collegata ad un aumento del rischio di cancro. Il valore SAR utilizzato per misurare la dose EMF e impostare lo standard di sicurezza nell’intervallo della radiofrequenza (RF) non è uno standard per la previsione del rischio di cancro nell’intervallo della frequenza di alimentazione ELF. Poiché si ritiene che i tumori derivino da mutazioni nel DNA, i cambiamenti nel DNA indotti dall’interazione con i campi elettromagnetici potrebbero essere una misura migliore della dose biologicamente efficace in entrambi gli intervalli di frequenza. I cambiamenti possono essere misurati da alterazioni trascrizionali e/o cambiamenti traslazionali in proteine specifiche. Poiché le radiazioni ionizzanti causano anche danni al DNA, uno standard biologico relativo alla stimolazione del DNA potrebbe essere applicato su una gamma molto più ampia dello spettro elettromagnetico. Uno standard di sicurezza per l’esposizione a un’ampia gamma di frequenze non ionizzanti può essere basato sui cambiamenti documentati nella biochimica del DNA che derivano dalle interazioni con i campi elettromagnetici.

 

Livio Giuliani su elettromagnetismo, DNA e acqua

L’autorevole scienziato Livio Giuliani, autore di numerosi studi scientifici pubblicati sulle maggiori riviste internazionali, ha avuto un ruolo determinante nello stabilire i limiti all’inquinamento elettromagnetico. Studioso di elettromagnetismo e collega del premio nobel Montagnier, ha purtroppo subito, al pari di lui, una furiosa macchina del fango mediatica, per la sua posizione contro la gestione della pandemia e la difesa della salute nei campi elettromagnetici. Nel seguente video, intervistato da Franco Fracassi, espone la sua vastissima competenza, spaziando dalle onde elettromagnetiche, al DNA, all’acqua e a numerosi altri. Denunciando anche il mancato finanziamento di promettenti ricerche sul Covid 19.

 

Cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità sugli effetti dei campi elettromagnetici?

L’ISS afferma, in questa pagina, visitata il 16/06/2022, ma priva di data, che possiamo stare tranquilli e rilassarci serenamente, perché l’“interazione del nostro corpo e della sua biologia con i campi elettromagnetici è scarsa o nulla e si manifesta principalmente a livello di lieve surriscaldamento, e non di interazione profonda con le molecole biologiche che garantiscono salute, sopravvivenza e resistenza alle malattie”.
L’ISS afferma, a mio parere in modo molto strano, che non esistono studi che provino la relazione di causa ed effetto fra campi elettromagnetici e cancro, ma lo studio più recente citato in quella pagina è del 2001. Aggiunge, sempre nella stessa pagina che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) conferma tutte queste affermazioni, e che l’OMS e l’Unione Europea promuovono studi in questo settore. Ma allora perché, alle soglie del 6G, dichiarano ancora la mancanza di studi specifici?
Ancora più strano è che come mostra questo video, basta un elementare esperimento a costo zero, condotto in un’aula scolastica di scuola media, per soli 3 giorni, a dimostrare, in maniera empirica ma incontrovertibile, che le onde del Wi-Fi domestico NON FANNO CRESCERE LE PIANTE. Gli effetti sono talmente evidenti e semplici che persino un bambino di 10 anni può comprendere i danni provocati dagli EMF (campi elettromagnetici). Tuttavia l’ISS e l’OMS dichiarano di non saper accertare eventuali effetti dannosi degli EMF.

 Differenza fra studi finanziati dalle compagnie telefoniche e quelli finanziati da fondi pubblici, secondo quanto riportato da Andrea Grieco nel video di questa conferenza del 2019 (minuto 46:00). I RISULTATI SONO OPPOSTI.
Differenza fra studi finanziati dalle compagnie telefoniche e quelli finanziati da fondi pubblici, secondo quanto riportato da Andrea Grieco nel video di questa conferenza del 2019 (minuto 46:00): I RISULTATI SONO OPPOSTI.

L’unico studio “negativo” dell’ISS

L’unico studio “negativo” menzionato da questa pagina dell’ISS, quello dell’IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha stabilito nel 2001, cioè 21 anni fa, soltanto una modifica formale della definizione di esposizione a campi ELF, da “potenzialmente cancerogeni”, formulato nel 1995, a “possibilmente cancerogeni”. Ma l’ISS tranquillizza, subito dopo, ricordando l’analisi aggregata dei dati di nove indagini epidemiologiche pubblicata su British Journal of Cancer (Ahlbom et al., 2000), cioè 22 anni fa (!), che non “sembra” indicare alcun aumento di rischio di sviluppo di tumori. Ispira fiducia?
Sempre stranamente, se invece ci si prende la briga di cercare studi su riviste scientifiche accreditate internazionali, incluse quelle citate nella parte precedente di questo articolo, si trovano numerosi articoli sull’interazione e sui rischi fra DNA e campi elettromagnetici, e di altre molecole essenziali per la salute. Anche il prof. Grieco e Livio Giuliani confermano (nei video e link qui riportati).
Come mostra l’immagine prima di questo paragrafo, presentata dal fisico Andrea Grieco nel video di questa conferenza del 2019 (minuto 46:00), è veramente curioso notare le differenze dei risultati degli studi finanziati dalle compagnie telefoniche rispetto a quelli finanziati da fondi pubblici: I RISULTATI SONO OPPOSTI.
Esistono anche studi sull’interazione fra batteri, come quelli ospitati nel nostro organismo che determinano salute o malattia, ed onde elettromagnetiche, specialmente correlate al DNA di tali batteri.

Aumento dell'esposizione elettromagnetica rispetto al livello naturale dal 1950 al 2010. Studio pubblicato su The Lancet nel 2018 da Barbara e Carpenter, citato dal fisico Andrea Grieco
Aumento di 1018 volte (= un miliardo di miliardo di volte) della nostra esposizione elettromagnetica rispetto al livello naturale (in verde) dal 1950 al 2010. Studio pubblicato su The Lancet nel 2018 da Barbara e Carpenter, citato dal fisico Andrea Grieco.

Andrea Grieco: innalzamento smisurato dell’inquinamento elettromagnetico

La nostra biologia si è sviluppata per milioni di anni senza i campi elettromagnetici artificiali creati dall’uomo. I campi elettromagnetici naturali sono di 18 ordini di grandezza meno intensi. Infatti, in questo vecchio video del 2019, introvabile perché censurato, il fisico Andrea Grieco spiega che l’essere umano ha innalzato di un miliardo di miliardi di volte la quantità di inquinamento da onde elettromagnetiche, rispetto ai livelli pre-tecnologici, citando lo studio pubblicato su The Lancet nel 2018 da Barbara e Carpenter: “Planetary electromagnetic pollution: it is time to assess its impact”. Non possono non esserci effetti imprevedibili e incalcolabili. Ma l’ISS e l’OMS rassicurano bonariamente.
Nel seguente, diverso, video, Andrea Grieco, racconta come si cerchi di innalzare i limiti delle radiofrequenze, già alti, da 6 a 61 v/metro, ovvero di 110 volte che, per la salute umana, animale e vegetale potrebbero essere dannosi. Ma questa è la volontà dei padroni universali. L’Internet delle Cose (IoT) diventerà l’Internet delle Persone.

 

LINKS:

● LA GABBIA DEL 5G – IL DOCUMENTARIO DI JAMES CORBETT (VIDEO) (comedochisciotte.org)

● Con il Wi-Fi le piante non crescono – Maurizio Martucci – VIDEO 4min (casiciclici.it)

● COSE CHE NON SAI SUL 5G (1 di 3) Come funziona – Andrea Grieco (e Maurizio Martucci)

● Libro di Maurizio Martucci, “#Stop5G”

● Libro di Fabia Del Giudice, “Smart Smog”

● Petizione in difesa della salute pubblica: https://www.change.org/p/governo-italiano-stop-5g-moratoria-subito-in-difesa-della-salute-pubblica

● Raccolta fondi per la difesa dall’inquinamento elettromagnetico: https://www.eppela.com/projects/6759

 

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