COVID-19: I DATI SU CUI DECIDE IL GOVERNO DEVONO ESSERE PUBBLICI!
Divulghianmo la petizione sostenuta anche dal programma televisivo Presadiretta (Rai 3), almeno stavolta, per chiedere al Governo dati aperti e machine readable sull’emergenza #Covid19, su cui prende le decisioni. In modo da monitorare realmente la situazione e gestirla al meglio.
Ad oggi siamo circa 37 mila firmatari e 140 organizzazioni promotrici tra cui Transparency International Italia, Fondazione Gimbe, Scienzainrete, Medici senza Frontiere.
L’hashtag della campagna #datiBeneComune
I DATI SONO UN BENE COMUNE!
Vediamo di continuo decisioni prese per limitare il contagio sulla base di dati che non sono pubblici: la trasparenza è alla base di ogni democrazia! I cittadini hanno il diritto di conoscere su quali dati e quali analisi si basano le decisioni prese dal Governo per le restrizioni dei prossimi DCPM. Da questi dati dipende la nostra vita quotidiana, il nostro lavoro, la nostra salute mentale: vogliamo che siano pubblici! E vogliamo che siano in formato aperto, perché dobbiamo permettere agli scienziati e ai giornalisti di lavorare per bene.La cittadinanza, stremata, chiede risposte mirate, meno gravose di “tutti in lockdown”. Elaborarle richiede dati pubblici, disaggregati, continuamente aggiornati, ben documentati e facilmente accessibili a ricercatori, decisori, media e cittadini.
Casi curiosi: “In terapia intensiva per Covid19 abbiamo circa 3600 persone. Ne muoiono attualmente 500-700 al giorno, e ne entrano in terapia mediamente 50-100 al giorno. In una settimana dovrebbero svuotarsi o quasi le terapie intensive per Covid19 o no? Come è possibile che il totale delle terapie intensive per Covid19 rimanga stabile o addirittura aumenti? Dove muore la gente per Covid19? A casa, per strada? Fulminati dal Covid19 senza passare per la terapia intensiva?” (Segnalazione di un amico del 21/11/2020)
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