Cacciari, Agamben, Niemoeller, Istituto Italiano Studi Filosofici. Protesta contro greenpass
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.



Allarme di Massimo Cacciari e Giogrgio Agamben sul sito dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici di Napoli
La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosiddetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia. E varrà la pena ricordare il “passaporto interno” che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell’Unione Sovietica. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come “li purgheremo con il green pass” c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale.
La migliore protesta contro finanza, politica e sanità, è ritirare soldi dal conto corrente
Per ogni euro ritirato, la banca perde in media 30€. È una protesta pacifica, poco impegnativa, ma potentissima. Basta ritirare anche una piccola somma. I soldi vanno prelevati in contanti o convertiti in beni di rifugio. Chi è povero può comunque diffondere l’iniziativa.
Leggi l’annuncio e scarica la locandina della protesta.