Blackrock, Vanguard, State Street e Wellington: potere mondiale

(Aggiunti 2 video, secondo libro e una mappa della finanza 24/07/2022)
INDICE:


 

Interessi nella pandemia

La prima fondamentale barriera al minaccioso virus, così dice la narrazione, sono le mascherine ffp2 e ffp3: proteggono i medici dai malati e i malati dai medici. Ultimamente il virus pare più stressato e inefficace del solito, ma questo ora non conta.
Le mascherine sono l’elemento più centrale della pandemia (dopo il virus stesso), e sono fatte di un materiale molto particolare, altamente tecnologico. Le industrie che producono questo materiale sono indiane e prevalentemente cinesi. In tutto il mondo, 5 sole aziende trasformano questo materiale in mascherine, dominando quasi il 90% l’intero mercato mondiale delle mascherine.
Una di queste 5 aziende, da sola produce circa la metà di tutte le mascherine esistenti sul pianeta, ed ha sede a Wuhan, in Cina.
Queste aziende cinesi controllano il mercato, e pertanto decidono vita e morte dell’umanità, essendo le mascherine così essenziali per la sopravvivenza e l’accesso alle libertà sociali e di spostamento.
Tali 5 grandi aziende cinesi sono quotate in borsa, che significa che hanno azionisti privati, i quali sono oligarchi molto vicini al Partito Cinese oppure sono direttamente membri del Partito Cinese stesso. Sono questi privati ad avere il potere.

Chi controlla queste aziende cinesi?

La cosa interessante è che oltre il 50% del pacchetto azionario di queste aziende è controllato da 3 sole società di Wall Street.
Curioso?
Ma non finisce qua! Infatti queste 3 società di Wall Street hanno la caratteristica di essere ognuna proprietaria delle altre due. Ognuna ha come principale azionista le altre due.
Usando le lettere dell’alfabeto, possiamo semplificare dicendo che A possiede B e C, B possiede A e C, e C possiede B e A. Il gioco delle 3 carte, a spese dei fessi.
Anche i loro rispettivi Consigli di Amministrazione, vedono come componenti quasi le stesse identiche persone, o poco ci manca.
Queste tre società sono quindi una sola, e insieme gestiscono un patrimonio di circa 25’000 miliardi di euro, una cifra spaventosa, superiore alla ricchezza di tutta l’Europa, superiore anche a quella prodotta dalla Cina o dagli USA: un quarto la ricchezza prodotta l’intero pianeta!

Come si chiamano questi 3 colossi finanziari?

Queste tre società che si chiamano Blackrock, Vanguard e State Street, sono il cuore di Wall Street, e il cuore del capitalismo mondiale, sono socie dei cinesi nelle mascherine. Inoltre sono socie con i cinesi in innumerevoli altre attività e business differenti.
Cina e Stati Uniti non sono nemici o blocchi contrapposti, anche se a volte la situazione viene presentata così al pubblico.
L’essenza degli Stati Uniti, di Wall Street, della finanza mondiale, delle principali banche mondiali è azionista delle principali multinazionali, e queste appartengono ai cinesi.
Tutto quanto riportato fin qui è pubblicamente dichiarato, se solo ci si prende la briga di fare un po’ di ricerche, questo è quanto afferma e scrive il giornalista d’inchiesta Franco Fracassi (si vedano i suoi ultimi libri e i suoi video dell’ultimo anno sul suo sito www.indygraf.com o su francofracassi.com).
Non importa cosa sia il laboratorio di Wuhan, e quale sia l’origine del virus. Se si guardano gli scontri pubblici fra le varie potenze come USA, Francia, Gran Bretagna e Cina, è imbarazzante considerare che tutte queste nazioni condividono “amichevolmente” parti importanti delle stesse attività nello stesso laboratorio di Wuhan. Anche questo è riportato da Franco Fracassi in una video intervista di settembre 2020, e ormai accertato.
I rapporti internazionali sono complicati anche dal fatto che, materialmente, la Cina possieda un enorme parte del debito pubblico americano, per cui non solo la dipendenza è inevitabile, ma la Cina ha in pugno gli USA.

Possiedono agenzie di rating e presidenti

È stato calcolato che i 3 fondi d’investimento BlackRock, Vanguard e State Street, che, come detto sopra, sono una unica entità mascherata come 3 soggetti diversi, nel 2021 hanno gestito un patrimonio di 25’000 miliardi di dollari, cioè un terzo di tutta la ricchezza mondiale. Molto più del prodotto lordo dell’intera Europa o degli USA o della Apple…
Questo mostro tricefalo possiede anche le agenzie di rating, i cosiddetti “arbitri” della finanza, che fanno il bello e cattivo tempo stabilendo se si debba investire o meno in un certo titolo di stato di una certa nazione. Decisioni prese arbitrariamente e che in realtà, lungi dal misurare il rischio di investimento, sono esse stesse a decidere, nel momento le dichiarano, se una certa nazione debba andare fallita o arricchirsi. Eccezion fatta per gli USA.
Siccome le agenzie di rating sono quotate in borsa, abbiamo che i principali azionisti di Moody’s e Standard and Poor’s sono BlackRock, Vanguard e State Street.
Mario Draghi ha svolto uno ruolo di dirigenza in Goldman Sachs, dove siedono parecchi massoni, offertogli come premio per aver privatizzato le grandi imprese pubbliche italiane (IRI, Telecom, ecc.), quando era Ministro del Tesoro e presidente del comitato per le privatizzazioni (che doveva controllare la stessa Goldman Sachs, che lo ha subito assunto come dirigente, ovvero il controllato è controllore di sé stesso). Il punto è che anche Goldman Sachs appartiene al mostro tricefalo BlackRock, Vanguard e State Street, che sono i principali azionisti anche di JP Morgan, la più grande banca al mondo, che voleva anche cambiare la Costituzione italiana.
Il mostro tricefalo decide pure la politica, come dimostra l’ingresso di José Manuel Barroso in Goldman Sachs un mese prima di lasciare la sua carica di Presidente della Commissione Europea. E come dimostra anche l’essere il principale finanziatore delle campagne per le elezioni presidenziali statunitensi. Dopo aver pagato le spese elettorali dei presidenti, ha questi ultimi a suo completo servizio, una volta eletti.

 
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Controllano tutte le società che producono e distribuiscono cibo

Vanguard e BlackRock sono anche i proprietari, ovvero i principali azionisti, di due delle più grandi aziende del mondo, Colgate Palmolive e Johnson&Johnson.
Una inchiesta di Marco Palombi, su Il Fatto Quotidiano del 25/04/2022, rivela che BlackRock, Capital Group, Vanguard Group, e State Street sono tra i principali proprietari di quella manciata di aziende che controlla il 90% della produzione mondiale di grano e il 70% di tutti i prodotti agricoli, incluse, come sempre, quelle aziende che dovrebbero essere concorrenti fra loro (articolo sintentizzato gratuitamente qui). Questa concentrazione di potere ha ridotto, secondo ammissione della stessa FAO, del 75% la biodiversità dell’intero pianeta, e stabilisce arbitrariamente il prezzo del cibo, chi deve mangiare, se deve mangiare, cosa si può coltivare e come.

Come dice in un post Enrica Perucchietti, «i filantrocapitalisti, negli ultimi anni, stanno acquistando sempre più terreni agricoli. Con una curiosa accelerazione negli ultimi mesi. Terreni che serviranno in tempi di emergenza climatica, siccità e compagnia bella»

Controversie su questi colossi

Wikpedia italiana riporta (05/07/2021), a proposito di State Street: “La società opera in 100 mercati geografici diversi con circa 39.000 dipendenti (2019) occupandosi principalmente dell’attività di banca depositaria (custodia globale, controllo di regolarità delle operazioni, calcoli, amministrazione delle quote dei fondi e di servizi ausiliari come gestione dei cambi e del prestito di titoli).
“State Street gestisce circa il 40% dei fondi negli Stati Uniti e il 37% dei fondi pensione. In Giappone, la quota nel mercato dei fondi è di circa il 30%, mentre in Germania, Canada e Regno Unito è circa il 20%.”
Invece la versione inglese di Wikipedia riporta, su State Street: “Nel 2009, la California ha affermato, per conto dei suoi fondi pensione CalPERS e CalSTRS, che State Street aveva commesso una frode sulle transazioni valutarie gestite dalla banca depositaria. Nell’ottobre 2011, due dirigenti di State Street Global Markets hanno lasciato la società a seguito di accuse sul prezzo di un’operazione a reddito fisso. Nell’aprile 2016 sono stati accusati dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.” (traduzione mia)

Cercare notizie di frodi e irregolarità su Wikipedia, a proposito di questi colossi finanziari, è abbastanza inutile, essendo di parte, ma piccole tracce ci sono.

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Presunte frodi

Wikipedia inglese scrive (05/07/2021): «Il 18 gennaio 2017, State Street ha accettato di pagare 64,6 milioni di dollari per risolvere le indagini statunitensi su quello che secondo i pubblici ministeri era uno schema per frodare sei clienti attraverso commissioni segrete su miliardi di dollari di operazioni.
Nel 2018 l’ex dipendente di State Street, Edward Pennings è stato condannato a sei mesi di carcere per il suo ruolo nel regime. Anche il dipendente Ross McLellan è stato condannato negli Stati Uniti a 18 mesi di carcere.
“» (le fonti le trovate a questo link)

Alcuni epiteti di BlackRock

Il 20 novembre 2012, Die grösste Schattenbank der Welt ha definito BlackRock la più “grande banca ombra del mondo”. Il Corriere della Sera,in un articolo del 7 maggio 2018, intitolato “Cos’è davvero Blackrock: la roccia invisibile che governa il mondo”, ha scritto “Blackrock è come il wifi, invisibile, eppure presente”.

Riassunto dal Sole 24 Ore sui collegamenti fra 3 colossi finanziari e Facebook

Il Sole24Ore non si può considerare molto attendibile o indipendente, in questa materia, ma, nonostante questo, ecco cosa troviamo. Dall’articolo del Sole 24 Ore di Francesco Mercadante, del 02/02/2021, intitolato “Che cosa hanno in comune Pfizer, BlackRock, Facebook e le banche?”, che insinua un coinvolgimento di Facebook nella manipolazione dell’informazione, ricavo quanto segue:
«BlackRock è la più potente e ricca società d’investimenti al mondo, statunitense, gestisce un patrimonio di più di 8.000 miliardi di dollari, la definiscono “roccia invisibile” et similia. BlackRock possiede il 7,46% di Pfizer, 6,59% di Facebook, 7,7% di Astrazeneca, 5,2% di UniCredit, il 5,7% di MPS, il 5% di Intesa e il 4,8% di Telecom Italia.»
«Vanguard Group è una società d’investimenti statunitense, ha asset per oltre 5.000 miliardi, possiede 8,12% di Pfizer, 7,71% di Facebook, 3,5% di Astrazeneca.»
«Wellington Management Company, società d’investimento statunitense, con una gestione di circa 1.500 miliardi di dollari, è strettamente ‘imparentata’ proprio con la Vanguard. Wellington possiede il 4,22% di Pfizer, 3,36% di Facebook, 5,9% di Astrazeneca.»
«Francesco Mercadante scrive: “BlackRock, Vanguard e Wellington hanno solide e cospicue partecipazioni azionarie nella maggior parte delle multinazionali che producono armi. Fra queste si possono ricordare Lockheed Martin Corporation, Bae Systems, Northrop Grumman Corporation & Orbital Atk.
Come conferma la giornalista Tiziana Alterio in questo video, le due maggiori industrie del mondo sono quella delle armi e quella farmaceutica, e la maggior parte è controllata dagli USA: l’interesse per i conflitti bellici è altissimo (vedi mappa finanza più sopra).
BlackRock e Vanguard hanno molte azioni anche di Microsoft, Apple, Amazon, Facebook e Alphabet Inc. (la società di Google). Queste 5 società informatiche sono dei colossi che governano profondamente la vita delle persone, al pari delle società farmaceutiche. Queste 5 società informatiche hanno connessioni militari. Ad esempio è famoso l’articolo di Giulietto Chiesa che spiega l’origine militare di Facebook, ordinariamente ritenuta un’azienda privata di un nerd molto fortunato.»

I controllati sono i controllori

Sempre sintetizzando dal Sole 24 Ore, stesso articolo di sopra:
«Negli stress test EBA del 2016 e del 2018, BlackRock e Vanguard erano le società di consulenza in materia di vigilanza, cioè avevano – e hanno tuttora – partecipazioni nelle banche da controllare. Wellington è titolare del 6,1% delle azioni di CERVED Group, la società italiana che valuta il merito creditizio e la classe di rischio delle nostre imprese, mentre Vanguard ha un’esposizione a Piazza Affari per più di 9 miliardi.»
«Una decina d’anni fa, la Pfizer fu condannata per aver messo in circolazione in modo illegale dei farmaci; ne uscì quasi indenne pagando una multa di 2,3 miliardi di dollari. 2,3 miliardi di dollari, per una società che ha un fatturato annuo di oltre 50 miliardi e un utile netto di più di 16 miliardi, non rappresentano una multa; si tratta – né più né meno – d’un’imposta sui ricavi.»
«Nel 1996 alcuni bambini della città nigeriana di Kano si ammalarono di meningiti da meningococco. La Pfizer li sottopose a una sperimentazione senza alcun tipo di autorizzazione, con la trovafloxacina. Secondo le accuse causò, in alcuni casi, la morte dei malati e, in altri, danni irreparabili

Conflitto d’interessi fra Mario Draghi, BCE e BlackRock

Oltre al conflitto d’interessi che ho già citato prima, in cui Draghi, da ministro delle finanze e da presidente della commissione di controllo, gestì e affidò le privatizzazioni delle società pubbliche italiane alla Goldman Sachs, dove assunse la carica di dirigente letteralmente il giorno dopo aver fatto questa cosa, vorrei ricordare un altro penoso caso analogo.
Su RadioRadio.it, il Prof. Valerio Malvezzi denuncia un pesante conflitto d’interessi, in cui l’Unione Europea, ha affidato la consulenza sulla riconversione ambientale a BlackRock. Ma BlackRock era lo stesso fondo americano incaricato della consulenza sugli stress test delle banche da parte della BCE quando presidente era guarda caso Mario Draghi. Tecnicamente si chiama “Svolta green” e corrisponde il 37% dei Recovery Fund.

Malvezzi afferma quanto segue:

Se si occupa come fondo speculativo di investimento delle operazioni in materia ambientale, non potete metterlo a fare consulenza perché altrimenti viene ad acquisire informazioni privilegiate, esattamente come successe quando Draghi era presidente della BCE. Lo rifanno di nuovo: nonostante l’avviso del Garante della Privacy non hanno revocato l’incarico.[…]
Trovate normale che un fondo americano speculativo vada a definire le partite europee che sono le stesse che decideranno le riforme che dobbiamo fare su tecnologia e ambiente?”

Il report del Gruppo dei 30

La svolta green è stata decisa dal Gruppo dei Trenta (“Group of Thirty”, questo è il sito ufficiale), ovvero un gruppo di governatori di banche centrali e private, con alcuni accademici, che ha pubblicato a dicembre 2020 un report sotto la supervisione di Mario Draghi, membro onorario del Gruppo. Come ho scritto in un altro articolo su Francesco Amodeo, dopo aver presentato questo documento, Mario Draghi è diventato Presidente del Consiglio con la complicità di Matteo Renzi, in modo da poter realizzare praticamente quanto programmato nel report che lui stesso aveva firmato. Questa volta i banchieri, invece di comandare camerieri-esecutori quali politici, hanno inviato direttamente uno di loro a capo del nostro governo. Lo scopo del Gruppo dei 30 è di concentrare tutte le risorse produttive e le proprietà, nelle mani di alcuni grandi oligopoli mondiali, che saranno fusi con lo Stato.

Società nell’ombra

Nella vita quotidiana è praticamente impossibile non usare oggetti o servizi che risalgono a queste società padrone del mondo. Sono al di sopra delle multinazionali, al di sopra dei governi e delle leggi, pur non costituendo ancora il vertice della piramide del potere mondiale. Nessuno parla mai di questi soggetti, i loro nomi non vengono mai citati. Non è un caso che vengano definite “ombra”, in quanto cercare su Internet informazioni divulgative su di loro, è difficile, per un utente inesperto, e i risultati si riducono a poche fonti, sempre le stesse. Le informazioni più rilevanti si possono reperire solo all’interno di siti ufficiali direttamente connessi alle loro attività, ma raramente appaiono su giornali e su siti di informazione. Questa carenza di informazioni è acuita da motori di ricerca come Google o da piattaforme come Youtube e Wikipedia. Si trovano solo pochi video, di pochi minuti e soprattutto di scarsa rilevanza, oppure notizie generiche.
In generale, notizie approfondite e dettagliate sul funzionamento della finanza sono carenti, online, per l’utente medio. A questo link c’è una piccola eccezione.

La giornalista investigativa Heike Buchter

Wikipedia scrive che nel 2018 BlackRock possedeva azioni di 28 delle 30 società quotate DAX (le 30 principali aziende quotate alla Borsa di Francoforte), fra cui il 7,17% di Bayer AG, il 6,90% di Allianz, il 6,38% di Deutsche Bank e il 5,74% di Siemens AG. Poi aggiunge:

La giornalista Heike Buchter, autrice anche di un libro su BlackRock pubblicato nel 2015, conclude così una sua ricerca su Handelsblatt: “Nessun governo, nessuna autorità ha una visione così completa e profonda del mondo finanziario e aziendale globale come BlackRock”.

Heike Buchter, giornalista investigativa
Heike Buchter, giornalista investigativa autrice di una inchiesta su BlackRock

Il libro della giornalista investigativa Heike Buchter (in tedesco, ed. “Campus Verlag”), uno dei pochi esistenti su BlackRock: “BlackRock. Una potenza mondiale segreta si impossessa dei nostri soldi”

Un audiolibro in tedesco della stessa autrice, di prossima traduzione (se Youtube non lo censurerà): “BlackRock – Una potenza mondiale segreta si impossessa dei nostri soldi”

Libro (in tedesco) di Heike Buchter su BlackRock, uno dei pochi approfondimenti esistenti in materia
Libro (in tedesco) di Heike Buchter su BlackRock, uno dei pochi approfondimenti esistenti in materia

Nuovo libro in italiano! (per ora l’unico)

È da poco uscito il primo libro in italiano sui fondi speculativi BlackRock e sugli intrighi dell’alta finanza. Si tratta del libro dell’ottimo Davide Rossi, già noto per aver diffuso l’esistenza e il potere della Fabian Society, con un suo precedente libro. Adesso è uscito con nuovo libro che parla di un altro argomento altrettanto conosciuto e forse occultato, che è quello che ho trattato nel presente articolo che avete letto, dal titolo “L’Economia delle Emergenze: dalle Pandemie alle Guerre”, MacroEdizioni, luglio 2022. Lo potete trovare qui sul GiardinodeiLibri.it oppure su qui su Macrolibrarsi.it.
In basso potete anche trovare link a VIDEO in cui Davide Rossi presenta tale nuova inchiesta.

 
©Casiciclici.it
 

La migliore protesta contro finanza, politica e sanità, è ritirare contanti dal conto corrente

Per ogni euro ritirato, la banca perde in media 30€. È una protesta pacifica, poco impegnativa, ma potentissima. Basta ritirare anche piccole somme, da convertire in beni di rifugio. Chi è povero può comunque diffondere l’iniziativa.
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Per approfondimenti

Purtroppo un singolo articolo non basta a raccontare l’intrico dell’alta finanza. Per ulteriori approfondimenti, rimando sia alle fonti sotto riportate che a questo articolo di societalibera.org e all’articolo di conquistedellavoro.it, entrambi di breve lunghezza.

Fonti:

LINK E VIDEO AGGIUNTIVI (molti di questi contenuti non risultano su Google):

La migliore protesta contro finanza, politica e sanità

La migliore protesta contro finanza, politica e sanità, è ritirare contanti dal conto corrente, anche piccole somme. Una protesta pacifica, poco impegnativa, ma potentissima. Contanti da convertire in beni sicuri. Chi è povero può diffondere l’iniziativa.
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Video e immagini in questo articolo sono tratti da Internet e/o dagli articoli citati o linkati, e appartengono ai rispettivi proprietari. Photo & video credits: video and images in this article are taken from Internet and/or from the articles cited or linked, and belong to their respective owners.

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